lunedì 13 aprile 2009



Gennaio 2009

PER IL DIRITTO ALLA VITA

di Antonio Di Pietro

Si è conclusa oggi la due giorni di convegno, organizzato e promosso dall'Italia dei Valori, sul tema “Legge 40 e turismo riproduttivo". Sono passati ormai 4 anni dall’applicazione della Legge 40, ed è giunto il momento di fare il punto in un ambito che, fin dall’inizio, ha coinvolto il mondo politico, culturale e scientifico in Italia e all’estero.
Oggi non parliamo di Giustizia. Parliamo di una cosa ancora più importante: la vita.
Parliamo di 3500 embrioni congelati sotto azoto liquido. Questi embrioni sono stati realizzati prima del 2004, prima della Legge 40, quando era possibile che le coppie che non potevano avere figli potevano averli in vitreo. E' successo che molte coppie, in assenza della legge, hanno chiesto ai medici di congelare questi embrioni cosi che, nell'eventualità che il primo embrione innestato non andasse bene, non rifacessero l'operazione clinica e potessero innestare un nuovo embrione già formato in precedenza. In pratica, formavano più embrioni,
ne utilizzavano uno, e se andava male ne utilizzavano un altro. Molte volte è andata bene, grazie a Dio, ma sono “avanzati”, come si dice in brutto gergo, 3500 embrioni, che sono "vita", e sono rimasti sparsi in tutti gli ospedali d'Italia.

Una legge del 2004 ha detto che tutte queste “vite”, seppure allo stato embrionale, devono essere portate tutte presso una sola banca, la Biobanca prevista presso l'ospedale maggiore di Milano, dove dovranno rimanere in attesa di decidere cosa farci. Si è detto di utilizzarli per sperimentazione, si è detto di sopprimerli, mentre l'Italia dei Valori ha fatto una proposta di legge che dice una cosa molto semplice: è vero o non è vero che ci sono molte coppie che vogliono figli e non lo possono avere? Si. E' vero o non è vero che molte di queste coppie, invece di fare l'adozione, vorrebbero che questo figlio nascesse dal loro grembo? Si, ed è naturale che una coppia lo voglia.

Laddove possibile, la nostra proposta è di adottare l'embrione, cioè queste 3500 vite.
Invece di “buttarle nel lavandino”, invece di utilizzarli per sperimentazioni che chissà come andrebbero a finire, diamo la facoltà, a quelle coppie che vogliono, di adottare l'embrione, e quindi di innestarlo nell'utero della donna per fare in modo che sia un bambino loro. La proposta dell'Italia dei Valori, che abbiamo presentato al Parlamento, alla stampa e al mondo scientifico, è quello di non buttare 3500 "vite" soltanto perché sono allo stato embrionale, ma di permettere a quelle coppie che vogliono avere figli di adottarli già nella fase embrionale.

Vorremmo sapere da voi se ritenete che questa nostra proposta sia giusta o meno. A noi pare che sia una proposta che meriti comunque di essere discussa rispetto ad un dato di fatto certo: questi embrioni, col passare del tempo, deperiscono. In questo momento stiamo facendo fare una lenta e brutta fine a delle vite umane senza decidere il da farsi. Questa proposta ha il compito di sollecitare il legislatore a decidere cosa fare con questi embrioni. La nostra proposta è di tenerli in vita, anzi, di dare la vita.

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